Fotovoltaico: Storia di una rivoluzione che oggi guida il futuro dell’impresa

Non è stato un balzo, ma una scalata. Eppure oggi ci guardiamo indietro e fatichiamo a credere che il fotovoltaico, appena qualche decennio fa, fosse una tecnologia di nicchia.
Oggi è una leva strategica per l’industria. Uno strumento di competitività. Una scelta quasi obbligata per chi pensa all’energia non solo come un costo, ma come un asset. Noi di Altrenergie, che da oltre venticinque anni progettiamo e realizziamo impianti fotovoltaici in Sardegna, possiamo dirlo con cognizione: quella del fotovoltaico è una storia di progresso costante.

E, come tutte le storie che portano vera innovazione, è fatta di salti tecnologici, cambiamenti normativi e, soprattutto, di mentalità. Dalla scoperta dell’effetto fotovoltaico ai tetti delle imprese Tutto inizia nel 1839, quando il fisico francese Alexandre Edmond Becquerel scopre l’effetto fotovoltaico osservando che alcuni materiali generano corrente elettrica se esposti alla luce. La vera svolta tecnologica, però, arriva oltre un secolo dopo: nel 1954, nei laboratori Bell, viene realizzata la prima cella solare al silicio. Doveva servire lo spazio. E invece ha finito per rivoluzionare l’economia terrestre. Per decenni è rimasta una tecnologia d’élite, costosa e riservata a settori speciali. È stato solo con l’arrivo del nuovo millennio e delle prime politiche di incentivo strutturato che il fotovoltaico ha iniziato a conquistare i tetti delle imprese, delle scuole, dei capannoni industriali.

Le tappe decisive: quando la politica incontra la tecnologia Il Conto Energia, introdotto in Italia nel 2005, è stato un passaggio chiave. Per la prima volta, produrre energia pulita non era solo eticamente giusto, ma anche economicamente conveniente. Seguono anni di crescita, di miglioramenti nei materiali, nella resa, nei sistemi di accumulo. L’efficienza media dei pannelli cresce, il costo per watt installato si abbatte. La diffusione del fotovoltaico in Italia ha conosciuto una vera accelerazione tra il 2010 e il 2012, grazie agli incentivi del Quarto e del Quinto Conto Energia. Questo ha portato l’Italia a essere uno dei primi paesi al mondo per capacità installata pro capite.

Oggi, impianti fotovoltaici ben progettati hanno una resa stabile per oltre 25 anni, con perdite annuali inferiori all’1%. I sistemi di monitoraggio in tempo reale, l’integrazione con l’accumulo e la crescente digitalizzazione dell’energia fanno il resto. Il fotovoltaico non è più un’idea sostenibile: è una tecnologia matura, redditizia e strategica.

E poi?

Arriva la strategia Per noi, che progettiamo impianti fotovoltaici per aziende e pubbliche amministrazioni, il cambiamento è tangibile: oggi un impianto solare non viene più visto come una spesa da ammortizzare, ma come una scelta strategica che trasforma il bilancio energetico. Le aziende ci chiedono non solo quanta energia potranno produrre, ma quanto potranno controllare, gestire, vendere, integrare.

L’autoproduzione si è evoluta in autonomia energetica. Le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono la nuova frontiera della condivisione. E il valore dell’energia non si misura più in kilowattora, ma in margine operativo, in reputazione ESG, in resilienza. La qualità come chiave di lettura Se negli anni Duemila la scommessa era produrre, oggi il tema è come produrre. L’efficienza è solo un pezzo della questione. La differenza, oggi, la fa la qualità. Per questo abbiamo scelto, ad esempio, di utilizzare pannelli SunPower Maxeon: alta efficienza, durabilità testata, garanzia reale. Perché un impianto deve vivere, non sopravvivere. Deve lavorare a pieno regime anche dopo 20 anni, non diventare un problema al primo colpo di vento.

E ora?

Ora è il momento di fare scelte lucide. Il fotovoltaico non è più l’alternativa. È il riferimento. Per costi, per ritorno sull’investimento, per affidabilità. Ma solo se il progetto è fatto bene, su misura, con materiali giusti, con un partner competente. Noi siamo pronti. Lo siamo da oltre 25 anni.